Il mondo della tecnologia è sempre in fermento ed evoluzione: i dispositivi Android e iOS, i tanto “amati” smartphone diventati fedeli compagni di vita di centinaia di milioni di persone, vengono aggiornati costantemente per far fronte alle minacce alla sicurezza che mettono a rischio le informazioni personali degli utenti.
Forse non molti sanno che l’utilizzo di uno smartphone non più coperto dal supporto ufficiale del produttore, quindi impossibile da aggiornare regolarmente, rappresenta una situazione ad alto rischio. Questo dispositivo è infatti un bersaglio facile per vari attacchi informatici.
Approfondiamo l’argomento per scoprire come proteggerci in maniera pratica ed efficace.
Perché i vecchi smartphone sono a rischio
Diamo uno sguardo ai principali fattori che mettono a repentaglio la sicurezza dei nostri telefoni smart.
Software obsoleto
I telefoni con più di due anni “sul groppone” spesso non vengono più aggiornati dalla casa madre, finendo per esporsi alle vulnerabilità di sicurezza.
La totale assenza di queste patch di sicurezza può fornire il fianco agli hacker, che possono così sfruttare queste vulnerabilità per attacchi volti al furto di dati e di identità.
Password deboli
L’uso di password semplici e prevedibili aumenta il rischio di attacchi informatici.
Consigliamo sempre di utilizzare password complesse e di attivare l’autenticazione a due fattori, ove possibile.
Assenza di sistemi crittografici
Gli smartphone più vecchi potrebbero non avere funzionalità di crittografia avanzate, rendendo i dati più vulnerabili agli attacchi degli hacker.
Connessioni Wi-Fi non protette
Senza le contromisure di sicurezza più moderne, i vecchi smartphone sono più a rischio soprattutto quando si collegano alle reti Wi-Fi pubbliche.
In situazioni come questa, collegarsi a una rete privata virtuale può fare la differenza, proteggendo i dati trasmessi su siti di qualsiasi tipo.
App non aggiornate
Le app sui dispositivi più vecchi potrebbero non ricevere aggiornamenti: anche in questo caso, la vulnerabilità verso le minacce di sicurezza note è molto più alta.
Proteggersi con VPN e Proxy
Oltre ad aggiornare con costanza il proprio dispositivo, si può fare affidamento su un importante strumento di cybersecurity già citato in questo articolo: la VPN. Mentre un proxy può semplicemente nascondere l’indirizzo IP, una VPN cifra il flusso di dati, offrendo standard di sicurezza superiori.
Quando si esegue un confronto proxy vs VPN, bisogna quindi essere al corrente di questa differenza, in particolare se per lavoro o studio si utilizzano spesso reti Wi-Fi pubbliche, in cui i dati possono essere intercettati con maggiore facilità.
Come proteggersi nella pratica: guida con tutti gli step
1. Nuovo device
Se il tuo smartphone non riceve più aggiornamenti, valuta se non sia il caso di acquistare un nuovo modello. Ci sono diverse opzioni economiche che offrono un buon livello di sicurezza.
2. Attenzione alle app
Evita di scaricare app da store non ufficiali. Applica rigidi criteri di selezione anche prima di scaricare applicazioni dalle repository ufficiali.
Imposta con cautela le autorizzazioni delle app per evitare che accedano a dati sensibili superflui per il loro scopo.
3. Riconoscere gli attacchi di phishing
Impara a riconoscere e prevenire gli attacchi di phishing, un metodo usato molto spesso dai criminali informatici per ottenere informazioni sensibili.
Valuta se utilizzare un’app antivirus
Se il tuo dispositivo non riceve più aggiornamenti, installa un’app antivirus per una protezione superiore.
Durata del supporto dei produttori
Il periodo utile del supporto varia in base al produttore:
- Apple iPhone: circa 5 – 6 anni di supporto.
- Samsung: da 2 a 5 anni, a seconda del modello.
- Google: da 3 a 5 anni per i dispositivi Pixel.
- OnePlus: generalmente 3 – 5 anni.
- Motorola e Xiaomi: da 2 a 5 anni, variabile a seconda del modello.
Sulla base di queste indicazioni, puoi scegliere il tuo nuovo smartphone fra quelli in grado di garantire standard di sicurezza elevati per periodi più lunghi.