La RIAA getta la spugna ?

La RIAA (Recording Industry Association of America), divenuta più conosciuta come “quella che denuncia chi scarica da internet” sembra aver dato una notizia a dir poco sconcertante. Andiamo a scoprirla nel dettaglio.


Si, i singoli utenti che scaricheranno da internet non saranno più perseguitati ma, questo non vuol dire che la lotta alla pirateria si sia fermata o conclusa. Tutt’altro. Gli sforzi verranno concentrati direttamente sui provider che sono già stati accusati per lo spaccio di materiale coperto da diritti di autore.

Oltretutto, sembrerebbe che non rinunceranno tantomeno, alla caccia ai pirati. Chi scaricherà dai 5.000 ai 6.000 brani al mese, sarà ancora perseguibile dalla legge. Questa nuova “tattica” sembrerebbe essere nata dopo i risultati poco soddisfacienti della ricerca del singolo condivisore. Puntare il dito contro chi fornisce il servizio Internet, sembrerebbe essere molto più efficace.

In sostanza, l’Associazione Discografici cercherà chi, secondo il suo traffico in rete, sembra condividere materiale e quindi utilizzare programmi P2P. Una volta scoperto il pirata, passerà l’informazione all’Internet Provider, che provvederà ad informare e mettere in guardia il sospetto, dicendogli di cambiare il suo comportamento o subirne le conseguenze.

Questa soluzione sembra essere già stata utilizzata da un Provider ed ha annunciato che gli utenti verranno richiamati più volte tramite e-mail e, se non faranno nulla ma continueranno nella loro condivisione folle, subiranno una non meglio specificata “riduzione del servizio (probabilmente una riduzione di banda).
In questo modo, la RIAA non viene a conoscenza di CHI, effettivamente condivide, non violando, quindi la privacy. Molto contento il Procuratore Generale dello Stato di New York che ha già approvato la strategia.

Dunque, non più persecuzioni individuali, ma che spaziano sul generale. Che ne pensate ? Personalmente, potrebbe essere considerato un passo verso una libertà che si è persa da tempo, ma questo non vuol dire che la RIAA abbia abbandonato i suoi piani, forse si è solamente stancata di spendere troppo in avvocati.

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