Wargroove 2 si presenta come il degno successore di uno degli strategici a turni più acclamati della scena indie. Senza stravolgere la formula che ha reso celebre il primo capitolo, riesce ad ampliarla con giudizio, introducendo novità significative che arricchiscono l’esperienza di gioco, pur mantenendo saldo il cuore della serie. Ambientato ancora una volta nell’affascinante mondo di Aurania, il gioco offre una cornice visiva in pixel art curata, ispirata ai classici del genere, accompagnata da una colonna sonora capace di evocare atmosfere avventurose e momenti tesi con sorprendente efficacia.
Uno degli elementi di maggior rilievo è l’introduzione dei Faahri, misteriosi roditori antropomorfi alla ricerca di antichi artefatti, che portano una ventata di freschezza sia a livello narrativo che di gameplay. La campagna principale si sviluppa su tre linee narrative parallele, ciascuna incentrata su una fazione diversa, per poi convergere in una conclusione corale. Questo approccio segmentato dona varietà al ritmo dell’avventura, anche se la narrazione appare in parte meno incisiva rispetto al predecessore, con meno spazio alla caratterizzazione dei personaggi e alla costruzione di momenti memorabili.
Sul fronte del gameplay, il sistema resta ancorato a regole semplici ma solide: il posizionamento, le condizioni ambientali e la gestione delle risorse continuano a essere pilastri imprescindibili. L’introduzione del Super-Groove, versione potenziata della mossa speciale dei comandanti, aggiunge un ulteriore livello di profondità strategica: attivabile solo oltre la soglia del 100% della barra, richiede un’attenta pianificazione e può cambiare le sorti dello scontro se usato al momento giusto. Tuttavia, alcuni poteri risultano sbilanciati, creando occasionali squilibri che penalizzano l’equilibrio tattico.

Il vero fiore all’occhiello è la modalità Conquest, che abbraccia lo stile roguelite per offrire una serie di sfide a difficoltà crescente. Qui ogni decisione conta: risorse e unità vengono mantenute tra un livello e l’altro, e il successo dipende dalla capacità di adattarsi a condizioni imprevedibili. È una modalità pensata per i veterani della strategia, che troveranno grande soddisfazione nella sua natura punitiva ma gratificante. I meno esperti potrebbero invece trovarla scoraggiante, specie nelle fasi più avanzate.
Il comparto tecnico mantiene l’impronta retrò con pixel art raffinata e animazioni fluide, mentre l’editor di contenuti è stato ampliato e consente la creazione di mappe, campagne e cutscene con strumenti sempre più completi. Questa attenzione alla creatività degli utenti garantisce una longevità praticamente illimitata al titolo, rafforzando il legame con la community.

Purtroppo, non mancano alcune assenze inspiegabili: modalità apprezzate come Puzzle e Arcade sono state eliminate, e l’assenza di una localizzazione in italiano limita l’accessibilità a un pubblico più ampio. Anche la campagna appare meno modulabile rispetto al passato, con una struttura più lineare e una ridotta personalizzazione delle missioni.
Wargroove 2 è un gioco che punta all’evoluzione graduale, non alla rivoluzione. I fan del primo capitolo troveranno un prodotto solido, arricchito da nuove idee e sufficientemente profondo per meritare l’attenzione. Non è privo di difetti, ma la sua qualità complessiva e il valore offerto lo rendono un acquisto consigliato a tutti gli amanti della strategia a turni old-school, specialmente a chi cerca un’esperienza accessibile ma anche capace di mettere alla prova.