Video deepfake, tutto quello che dobbiamo sapere al riguardo

Cosa sono e come nascono i video deepfake?

Affascinanti e allo stesso tempo pericolosi, in molte occasioni discussi dalle massime autorità che si occupano di vigilare sulla sicurezza nel mondo di Internet, i video deepfake sono delle vere e proprie manipolazioni di contenuti originali.

Cosa significa tutto ciò? Che un nostro normale video dove parliamo tranquillamente insieme ad un amico, potrebbe essere completamente modificato al computer. Una modifica che non si limita a luci ed effetti speciali, ma è in grado di cambiare totalmente ciò che diciamo.

Un famosissimo video deepfake, che probabilmente anche voi avrete visto in rete, ritrae l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama intento ad offendere pesantemente Donald Trump.

Un esempio perfetto di deepfake, in quanto nel contenuto originale Obama stava presiedendo ad un congresso ufficiale riguardante lo sviluppo economico del Paese, senza aver nominato nemmeno una volta Donald Trump.

Ci sono anche diverse applicazioni gratuite (come la famosa Reface), molto semplici, automatiche ed alla portata di tutti, che permettono di creare video Deepfake come possiamo leggere sul sito Navigaweb.net che riporta link e descrizioni di ciascuna.

Come il deepfake viene sfruttato dai criminali informatici

Al giorno d’oggi i video deepfake sono una delle armi più pericolose che i criminali hanno tra le proprie mani. Se infatti precedentemente abbiamo analizzato il caso di Barack Obama, che ovviamente ha provveduto subito a segnalare l’illecita provenienza del contenuto, sono nate subito anche truffe escogitate con l’ausilio di video deepfake.

I criminali informatici si sono resi subito conto di poter sfruttare l’immagine di imprenditori, dirigenti d’azienda o amministratori delegati di grandi società per ottenere un guadagno immediato, dando così vita alla truffa del CEO.

In cosa consiste la truffa del CEO? Tutto molto semplice, una chiamata ai dipendenti dell’azienda sotto le sembianze del capo, in cui si richiede un immediato trasferimento di denaro presso un conto bancario, appartenente ovviamente ai criminali.

Per quanto possa sembrare assurdo, difficilmente un dipendente potrà contestare la scelta del suo capo, sopratutto quando ha davanti a se un filmato di esso che detta gli ordini da eseguire.

Ricordiamoci infatti che i video deepfake sono molto difficile da riconoscere, ed a prima vista potremo non notare alcuna stranezza o particolarità allarmante!

Ad oggi sono centinaia le aziende cadute in questa trappola, per danni stimati che superano il milione di euro.

Come evitare la trappola del deepfake?

Ora che abbiamo compreso al meglio quali pericoli si celano dietro un video deepfake, e a quali conseguenze esso potrebbe portare, è nostro compito fornirvi anche qualche dritta riguardante la prevenzione dal rischio.

Qualora un vostro video privato sia stato modificato al fine di recarvi danno, la prima cosa da fare è rivolgersi alla polizia postale, che procederà all’identificazione di colui che ha modificato il contenuto, eliminando il video fasullo dal web.

E’ buona norma impostare anche i propri profili social sulla modalità privata, di modo tale da poter sempre controllare chi guarda i contenuti che pubblichiamo, eliminando immediatamente eventuali persone sconosciute.

Se invece dal contesto privato ci spostiamo a quello aziendale, un ottima strategia è creare anticipatamente un piano di protezione dalle frodi che sfruttano il deepfake.

Bonifici e prelievi urgenti dovrebbero essere chiesti in maniera protetta, tramite un accordo scritto con la firma del richiedente o meglio ancora dal vivo.

Mai fidarsi di una chiamata improvvisa, sopratutto quando in gioco ci sono grandi somme di denaro.

Purtroppo quello del deepfake è un fenomeno in costante crescita, che riesce a farci capire ancora di più quanto la tecnologia che abbiamo a disposizione oggi possa recare danni irreversibili.

Meta description per wp: tutto quello che dobbiamo sapere sui video deepfake, dalla nascita fino all’utilizzo da parte dei criminali informatici.

Luca M.

Luca M.

Classe 1982, Luca scrive su Amicopc.com e segue la parte tecnica sin dalla fondazione (2000), appassionato di Tecnologia, Smartphone, Videogames e tutte le novità dal mondo Tech.