Brace Yourself Games cambia musica, ma non perde il ritmo. Con Rift of the NecroDancer, il celebre team canadese abbandona le meccaniche roguelike che hanno reso unico Crypt of the NecroDancer, per abbracciare una struttura più lineare, arcade e accessibile, senza però sacrificare profondità, stile e coinvolgimento musicale.
Un gameplay semplice da apprendere, difficile da padroneggiare
La protagonista Cadence torna sul palco in una veste nuova: tre corsie, nemici a tempo, combo da mantenere e ritmo da seguire con precisione chirurgica. Il gioco richiede al giocatore di premere tasti in sincronia con la colonna sonora, affrontando pattern unici e situazioni sempre più complesse. La curva di apprendimento è graduale, ma i nemici avanzati e le boss battle mettono alla prova anche i riflessi più allenati.
A brillare è soprattutto l’equilibrio tra accessibilità e tecnicismo: si entra subito in partita, ma si resta per ore a perfezionare le proprie sequenze. Il ritmo diventa una danza tra dita e note, con momenti in cui il gameplay si fonde totalmente con la musica.
Modalità varie per un’esperienza completa

Oltre al gameplay principale, Rift of the NecroDancer introduce le Rhythm Rifts, minigiochi dal sapore giapponese e una Remix Mode capace di rimescolare il contenuto per offrire una rigiocabilità sempre fresca. C’è anche una modalità pratica, perfetta per allenarsi sui passaggi più impegnativi. Il tutto è impreziosito dalla possibilità di personalizzare l’esperienza tramite mod e tracce musicali custom, un regalo per i fan della scena PC.
Sul piano visivo, il titolo esplode in una tavolozza vivace, cartoon e piena di carattere. I personaggi sono espressivi, le animazioni fluide e gli ambienti variopinti creano un contrasto esaltante con l’intensità delle battaglie. Ogni livello è pensato per accompagnare visivamente il ritmo, rendendo l’esperienza coerente e spettacolare.
Musica da protagonista

Il comparto sonoro è, come prevedibile, il cuore pulsante del gioco. Danny Baranowsky, già artefice del primo capitolo, torna con brani carichi di energia, affiancato da altri compositori talentuosi. La colonna sonora esplora generi diversi, ma mantiene un’identità forte e coerente, elevando ogni momento di gioco.
Rift of the NecroDancer è un’evoluzione intelligente di un concept già brillante. Non ha paura di cambiare rotta, ma lo fa con consapevolezza e maestria. Il risultato è un gioco musicale che unisce precisione, divertimento e stile, lasciando il segno sia per i fan storici sia per chi si avvicina per la prima volta alla serie. Se il battito musicale è ciò che cerchi, questa è una sfida da accettare.