Un nuovo video pubblicato da JerryRigEverything ha acceso il dibattito sulla reale robustezza del Samsung Galaxy Z TriFold, mostrando il dispositivo fallire il celebre bend test, una prova diventata ormai un punto di riferimento per valutare la solidità strutturale degli smartphone più delicati.
Durante il test, il noto youtuber evidenzia come i pannelli posteriori in plastica sottile non contribuiscano in modo significativo alla rigidità complessiva del dispositivo. Secondo l’analisi mostrata nel video, questa scelta progettuale lascia il corpo del TriFold particolarmente vulnerabile alle torsioni, soprattutto considerando la complessità della struttura a tripla piega.
Durabilità dichiarata e test indipendenti a confronto
Samsung dichiara che il Galaxy Z TriFold è progettato per resistere a 200.000 cicli di piegatura, un valore già inferiore rispetto ai 500.000 cicli promessi per il Galaxy Z Fold 7. Tuttavia, alcuni test indipendenti sembrano mettere ulteriormente in discussione queste stime.
Il canale OMG_electronics ha mostrato come la cerniera inizi a produrre scricchiolii intorno alle 61.000 piegature, mentre un cedimento strutturale vero e proprio si manifesterebbe intorno alle 144.000 piegature. Dati che, pur non essendo ufficiali, sollevano interrogativi concreti sull’affidabilità a lungo termine del dispositivo.
Vendite molto limitate e obiettivi ridimensionati
A rafforzare il quadro critico contribuiscono anche le stime di mercato emerse di recente. Secondo fonti di settore, Samsung avrebbe venduto tra 3.000 e 4.000 unità del Galaxy Z TriFold, con una previsione complessiva che difficilmente supererebbe le 30.000–40.000 unità a livello globale. Numeri estremamente contenuti per un prodotto Samsung, che suggeriscono una diffusione quasi sperimentale e una domanda molto più bassa rispetto alle aspettative iniziali.
Specifiche tecniche del Samsung Galaxy Z TriFold
Dal punto di vista hardware, il Galaxy Z TriFold rimane comunque un dispositivo estremamente avanzato. Una volta aperto misura 159,2 × 214,1 mm, con uno spessore compreso tra 3,9 e 4,2 mm, che sale a 12,9 mm da chiuso.
Il pannello interno è un Dynamic LTPO AMOLED da 10 pollici con risoluzione 2160 × 1584 e luminosità di picco di 1600 nit, affiancato da uno schermo esterno Dynamic LTPO AMOLED da 6,5 pollici in FHD+ (2520 × 1080) capace di raggiungere 2600 nit. Entrambi i display supportano una frequenza di aggiornamento variabile da 1 a 120 Hz.
Sotto la scocca troviamo 16 GB di RAM, il Snapdragon 8 Elite, tagli di memoria da 512 GB o 1 TB, una batteria da 5600 mAh con ricarica cablata a 45 W e certificazione IP48 per resistenza a polvere e acqua. Il software è basato su Android 16 con One UI 8.0, con la promessa di 7 aggiornamenti principali del sistema operativo.
Comparto fotografico
Il sistema di fotocamere comprende un sensore principale da 200 MP, un ultra-grandangolare da 12 MP, un teleobiettivo da 10 MP e una fotocamera frontale da 10 MP, presente sia sul display interno sia su quello esterno.
Sulla carta si tratta di un comparto di alto livello, coerente con la fascia premium del dispositivo, ma che fatica a compensare le perplessità emerse sul fronte della robustezza e della longevità meccanica.
Nel complesso, il Galaxy Z TriFold si conferma come un prodotto tecnologicamente affascinante e sperimentale, ma i test di resistenza e i dati di vendita suggeriscono che Samsung stia ancora cercando la giusta formula per rendere davvero affidabile e sostenibile, anche sul lungo periodo, il concetto di smartphone a tripla piega.