Il termine SocialFi è l’unione di Social Network e Finanza Decentralizzata (DeFi), e rappresenta una nuova frontiera nell’evoluzione delle piattaforme digitali. A differenza dei social tradizionali, dove i contenuti vengono monetizzati unicamente dalle aziende proprietarie (come Meta, TikTok o X), nelle piattaforme SocialFi sono gli utenti stessi a trarre guadagno diretto dalle loro attività online. Questo avviene grazie all’impiego di blockchain, token, NFT e smart contract, che permettono di registrare ogni interazione in modo trasparente, sicuro e tracciabile.
L’elemento centrale è la proprietà dei dati. Nel Web2 le informazioni personali, le relazioni sociali e i contenuti creati vengono ceduti in cambio di un servizio gratuito. Nel Web3, invece, l’utente detiene la piena sovranità su tutto ciò che produce e può monetizzare in tempo reale ciò che prima era solo capitale sociale invisibile. Ogni follower, like, commento o contenuto postato diventa un asset digitale potenzialmente scambiabile o remunerabile.
Come funziona l’economia del SocialFi: token personali, NFT e reward
La logica di guadagno nel SocialFi è radicalmente diversa da quella pubblicitaria. Le piattaforme premiano l’utente per la partecipazione attiva, utilizzando token nativi che possono essere guadagnati, messi in staking, scambiati o reinvestiti. Alcune piattaforme consentono addirittura di creare un token personale, legato alla reputazione e alla popolarità del singolo. Più un utente è seguito, più il valore del suo token aumenta, secondo un principio simile all’offerta e domanda di mercato.
Un’altra meccanica ricorrente è la tokenizzazione dei contenuti: post, video o articoli diventano NFT che possono essere collezionati o rivenduti, generando royalty automatiche ogni volta che vengono condivisi o trasferiti. Questo permette ai creatori di contenuti di ricevere guadagni non solo una tantum, ma in modo continuativo, senza intermediari. Alcune piattaforme introducono anche meccanismi reputazionali: chi partecipa in modo costruttivo o crea valore reale per la community ottiene punteggi on-chain che sbloccano vantaggi, privilegi e visibilità.
Le principali piattaforme SocialFi già attive nel panorama Web3
Tra le piattaforme più avanzate troviamo Lens Protocol, sviluppato su Polygon. Qui ogni elemento dell’interazione sociale è un NFT: i profili, i post, i commenti, i like. Questo sistema consente una portabilità dell’identità digitale tra app diverse e genera un ecosistema composabile, dove il contenuto può essere monetizzato e riutilizzato in applicazioni esterne, sempre sotto il controllo dell’utente.
Un altro progetto di riferimento è Farcaster, che punta su un’architettura decentralizzata e identità indipendenti. Gli utenti non dipendono da una singola app, ma possono interagire su più front-end con lo stesso account on-chain. L’obiettivo è creare un’infrastruttura social dove nessuno può bannarti, perché nessuno possiede il tuo profilo se non tu.
C’è poi Friend.tech, che ha guadagnato popolarità per il suo approccio speculativo: gli utenti possono acquistare “quote” tokenizzate di altri profili, come se stessero investendo nella popolarità di una persona. Il prezzo delle quote cresce in base alla domanda, e chi le possiede può accedere a chat private, contenuti esclusivi o benefit personalizzati. Sebbene controverso, ha dimostrato quanto sia forte il potenziale del SocialFi in termini di engagement e monetizzazione.
I principali metodi per guadagnare sulle piattaforme SocialFi

Nel SocialFi esistono vari meccanismi di guadagno, alcuni più passivi, altri legati all’interazione costante. Il primo è il reward token: ogni azione (pubblicare, rispondere, generare engagement) può essere ricompensata con token della piattaforma, convertibili o reinvestibili. In alternativa, alcune piattaforme consentono di guadagnare tramite NFT vendibili: un contenuto virale può diventare un asset di valore con ritorni economici.
Esistono poi meccanismi di staking: i follower possono mettere in staking i token del creator e ricevere in cambio una parte delle sue entrate. In alcuni casi, il token personale dell’utente può essere utilizzato anche in governance DAO, permettendo votazioni remunerative legate a decisioni della community. Infine, è possibile guadagnare royalty automatiche ogni volta che un proprio contenuto tokenizzato viene condiviso, remixato o integrato in altri progetti.
Rischi, criticità e futuro del SocialFi nel Web3
Nonostante le sue potenzialità, il SocialFi porta con sé anche rischi significativi. La tokenizzazione della reputazione può generare dinamiche speculative malsane, con utenti che perdono valore in modo improvviso per via di fluttuazioni incontrollabili. Inoltre, l’esposizione pubblica dei dati e delle interazioni on-chain può diventare un problema in termini di privacy e sicurezza. Il rischio di “gated communities” in cui tutto è a pagamento è reale, così come il pericolo che i social si trasformino in mercati di pura speculazione.
Tuttavia, se guidato con etica e innovazione, il SocialFi ha il potenziale per ridefinire il ruolo degli utenti nel mondo digitale, restituendo valore e controllo a chi genera contenuti, connessioni e comunità. Il futuro dei social potrebbe non essere più centralizzato né gratuito in apparenza, ma aperto, interoperabile e realmente meritocratico.