Uno dei principali ostacoli all’adozione di massa della Web3 è la scarsa usabilità delle interfacce. La gestione autonoma delle chiavi, l’interazione con smart contract e l’uso di wallet decentralizzati richiedono competenze che l’utente medio non possiede. Progetti ambiziosi spesso falliscono non per limiti tecnici, ma per un’esperienza utente troppo complessa. In un mondo in cui bastano pochi tap per pagare con Apple Pay, dover firmare manualmente 3 transazioni per mintare un NFT è un problema reale.
Wallet decentralizzati: tra innovazione e frustrazione
I wallet Web3 (come MetaMask, Rabby, Trust Wallet o Phantom) sono al centro dell’esperienza d’uso. Eppure, la curva di apprendimento è ripida. Le principali criticità includono:
- Gestione delle seed phrase: richiede attenzione e responsabilità non comuni.
- Firme incomprensibili: la maggior parte delle transazioni mostra stringhe tecniche indecifrabili.
- Confusione tra reti: usare Ethereum, Arbitrum, Polygon o Binance Smart Chain implica cambiare RPC e asset.
- Interfacce mobili limitate: su smartphone molte app Web3 non sono ottimizzate e mancano funzionalità chiave.
Login social e onboarding semplificato: le nuove frontiere della UX Web3
Per facilitare l’adozione, stanno emergendo soluzioni che cercano di astrarre la complessità tecnica, come:
- Account Abstraction (ERC-4337): consente wallet smart che gestiscono la firma delle transazioni, il recupero dell’account e il pagamento delle fee per l’utente.
- Social login decentralizzati: servizi come Magic.link o Web3Auth permettono di accedere con Google o Twitter, senza seed phrase.
- Portafogli embedded nelle dApp: molte applicazioni Web3 integrano wallet custodial direttamente nell’interfaccia, migliorando l’esperienza per i nuovi utenti.
Standard di interconnessione: WalletConnect, Web3Modal e il futuro dell’interfaccia unica

Uno dei problemi ricorrenti è dover collegare il wallet a ogni nuova dApp. Protocolli come WalletConnect e librerie come Web3Modal stanno tentando di unificare questo passaggio:
- WalletConnect consente una connessione cross-device tra dApp desktop e wallet mobile via QR code o deep linking.
- Web3Modal offre una finestra unificata e personalizzabile per il login con wallet multipli (MetaMask, Coinbase, Ledger, ecc.).
- L’obiettivo è rendere invisibile l’infrastruttura Web3, lasciando all’utente solo la parte significativa dell’esperienza.
Design e accessibilità: i nuovi criteri della decentralizzazione
Molti sviluppatori Web3 sono esperti di Solidity, ma non di user interface design. Le conseguenze sono interfacce caotiche, layout inadatti al mobile e interazioni troppo tecniche. Alcune best practice emergenti:
- Dark mode e tema chiaro supportati nativamente.
- Compatibilità mobile-first, soprattutto su dApp orientate al gaming e al DeFi trading.
- Segnalazione chiara di errori e fee: l’utente deve sapere cosa sta pagando e perché.
- Transazioni simulate: alcune app mostrano l’esito atteso prima della firma, riducendo l’ansia.
Esempi virtuosi di UX Web3

- Zerion: interfaccia pulita per wallet e DeFi tracking, con analisi e portfolio su più chain.
- Rainbow Wallet: UX minimale ma potente, perfetta per chi entra per la prima volta nella DeFi.
- Lens Protocol: piattaforma social decentralizzata che integra wallet embedded, minting e interazioni senza barriere.
La Web3 non vincerà con la tecnologia, ma con la semplicità. L’utente comune vuole sicurezza, velocità e chiarezza. Solo quando le interfacce saranno invisibili, intuitive e proattive, la decentralizzazione potrà diventare mainstream. Il futuro delle criptovalute non dipende da nuovi layer o token, ma da esperienze che non sembrano neppure Web3.