Goblin Cleanup parte da una domanda tanto semplice quanto geniale: cosa succede nei dungeon dopo che gli eroi hanno sterminato i mostri, aperto i forzieri e portato via il bottino? La risposta è un’avventura folle e divertente che ribalta ogni cliché del fantasy. Qui non sei l’eroe che trionfa, ma un goblin addetto alle pulizie incaricato di riportare ordine nel caos.
Il concetto è surreale ma funziona alla perfezione. Armato di secchio, mocio, melma e altri strumenti bizzarri, devi lavare il sangue, riposizionare trappole, riempire di nuovo i forzieri e persino rigenerare i mostri abbattuti. Un lavoro tutt’altro che sicuro, perché il dungeon non è mai davvero innocuo: trappole malfunzionanti, creature affamate e incidenti improvvisi trasformano ogni turno di lavoro in una missione a rischio vita.
Il vero cuore del gioco è la modalità cooperativa online fino a quattro giocatori. Qui Goblin Cleanup dà il meglio di sé, alternando momenti di coordinazione perfetta a esplosioni di caos incontrollato. Se un compagno dimentica di nutrire una creatura o attiva una trappola per errore, l’ordine si trasforma immediatamente in disastro. E la regola è chiara: se qualcuno muore, tocca comunque a voi pulire anche quello.

La varietà è garantita dai dungeon generati proceduralmente, che assicurano sfide sempre nuove e incarichi diversi a ogni sessione. Non c’è mai la sensazione di ripetitività, anche perché il gioco sfrutta al massimo la fisica degli oggetti e l’interazione ambientale. Ogni barile, forziere o trappola può essere spostato, utilizzato o combinato in modi creativi, spingendo il giocatore a improvvisare soluzioni e inventarsi strategie di volta in volta.
L’umorismo nero, l’originalità del concept e la possibilità di vivere il fantasy da una prospettiva mai vista prima rendono Goblin Cleanup un’esperienza unica. Non offre il fascino epico del conquistatore, ma quello esilarante del manovale che rimette tutto in piedi dopo il massacro. Alla fine, la vera gloria non appartiene a chi uccide il drago, ma a chi riesce a ripulire il suo sangue senza rimanerci secco.