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Wifi, Google vuole lo spettro TV entro le elezioni

Liberate lo spettro ancora vacante per il WiFi prima delle elezioni presidenziali. Non ha usato mezzi termini il cofondatore di Google, Larry Page, indirizzandosi direttamente alla Federal Communications Commission (FCC), l’istituzione che ha il compito di regolamentare l’utilizzo dello spettro radio negli Stati Uniti. Insieme ad altre società come Dell e Microsoft, Google mira infatti alle frequenze solitamente affidate alle emittenti televisive, ma per ora libere e disponibili per essere utilizzate per la diffusione del WiFi ad ampio raggio. Secondo il top manager di Mountain View, infatti, gli ultimi anni di sperimentazione per il nuovo sistema di trasmissione sarebbero più che sufficienti e tali da consentire un passaggio alla fase successiva, con la messa a disposizione da parte della FCC delle tanto ambite frequenze.

Il via libera all’adozione di una porzione dello spettro televisivo per il WiFi da parte della Federal Communications Commission non è dato ancora per scontato, specie alla luce degli ultimi test svolti durante lo scorso mese di agosto. L’Office of Engineering and Technology ha infatti effettuato nel corso dell’estate una serie di analisi e ricerche per valutare l’affidabilità dei dispositivi destinati a inviare e ricevere il segnale WiFi nello spettro libero generalmente affidato alle trasmissioni televisive. Stando ai risultati dei test, i primi prototipi avrebbero generato numerose interferenze nello spazio radio intorno allo spettro assegnato loro, compromettendo – per esempio – il normale funzionamento dei microfoni senza fili.

Nel corso del suo itervento, Larry Page ha duramente contestato l’esito dei test svolti dagli esperti della FCC che potrebbero rallentare l’adozione delle nuove frequenze. Secondo il cofondatore di Google, la sperimentazione dei prototipi sarebbe stata volutamente truccata e condotta in modo tale da giungere ai risultati negativi rilevati dagli esperti nel mese di agosto. Durante i test, i microfoni senza fili sarebbero stati tarati sulle frequenze già occupate dai segnali emessi dalle emittenti televisive compromettendo l’affidabilità della prova.

La pressione sulla FCC per l’approvazione delle nuove frequenze testimonia la forte tensione tra i promotori dell’iniziativa, tra cui spicca Google, e l’associazione delle compagnie televisive statunitensi, contrarie al progetto di cessione di parte dello spettro televisivo per la trasmissione del WiFi. I broadcaster americani temono, infatti, l’insorgenza di numerose interferenze sulle loro onde radio, tali da compromettere seriamente la ricezione del segnale televisivo da parte di ogni singolo utente.

I tempi per la possibile liberalizzazione delle frequenze in questione sono molto brevi a causa delle imminenti elezioni. Le presidenziali e il periodo di avvicendamento alla Casa Bianca potrebbero rallentare sensibilmente l’attività legislativa di Capitol Hill per alcuni mesi, causando un rinvio per una decisione definitiva da parte della FCC al prossimo anno. Una eventualità che Larry Page e il resto delle società coinvolte nel WiFi sulle frequenze TV libere vorrebbero evitare.

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