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Si discute per nuove proposte di Legge P2P in Italia

Quali e quanti sono i danni che la pirateria informatica arreca all’industria dei contenuti digitali protetti da copyrught? In che modo le nuove tecnologie ci possono aiutare a trovare delle nuove risposte in grado di affrontare con successo la pirateria? Quali possono essere le azioni del mondo del cinema e della musica per far fronte a questa piaga?Il termine pirateria è davvero da sostituire con criminalità audiovisiva e informatica, dal momento che la riproduzione illecita è quasi sempre condizionata dalla malavita organizzata?

Queste sono solo alcune delle domande che hanno accompagnato il convegno sulla “Pirateria e criminalità audiovisiva: quando la copia danneggia il mercato”, organizzato dall’onorevole Luca Barbareschi per l’ultima giornata degli Stati Generali del Cinema.

Il presidente della SIAE, Giorgio Assumma, è convinto che la pirateria informatica non sia più solo in mano di piccoli malfattori ma sia diventata una delle attività cui sono dedite le grandi organizzazioni criminali. Questa convinzione è maturata in seguito alle ultime operazioni condotte dagli ispettori del Servizio di Antipirateria della SIAE in collaborazione con le forze dell’ordine.

Il Presidente della SIAE, che fà anche parte del Comitato Tecnico contro la pirateria istituito presso la Presidenza del Consiglio, auspica sezioni penali specializzate che formino magistrati all’altezza di applicare le leggi antipirateria che già esistono, ma guarda anche a un intervento formativo e informativo più ampio.

Asumma ha dichiarato nel convegno che “Occorre anche trovare docenti che sappiano insegnare ai giovani l’educazione al rispetto della proprietà intellettuale, proponendo di dare ai giovani pirati sanzioni che li obblighino a compiere servizi sociali”.

Ludovica Agrò, del Ministero per Sviluppo Economico, ha sottolineato come la questione Internet sia oramai ineludibile, perché quasi nessuno ha la percezione che scaricare un’opera senza corrispondere i diritti sia un illecito. «Il Ministero ha perciò deciso d’inaugurare una campagna d’informazione mirata e di stabilire un coordinamento con gli altri Paesi europei», ha detto la Agrò.

Al convegno era presente anche Frederic Bokoza, della Direzione Media della Presidenza del Consiglio Francesce, che ha descritto la proposta della cosiddetta dottrina Sarkozy, peraltro già bloccata in sede europea cui si sono detti favorevoli Paolo Protti di ANEC, Davide Rossi di Univideo e Filippo Roviglioni di FAPAV. Il coinvolgimento degli ISP, uno dei perni della dottrina Sarkozy, è stato rilanciato anche da Enzo Mazza della FIMI.

Infine segnaliamo la proposta di Francesco Scardamaglia, rappresentante dei Cento Autori, volta a fissare un pagamento forfettario, da parte di chi incassa gli abbonamenti, dei diritti per autori, editori, produttori e industria dei contenuti. Una proposta osteggiata dai rappresentanti delle associazioni che riuniscono i provider.

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