Nubia M153: ByteDance e ZTE presentano il primo vero smartphone AI agentico

    Ricorda da vicino il momento DeepSeek di inizio 2025, quando il mondo rimase sorpreso dalla velocità con cui la Cina avanzava nel campo dei modelli linguistici. Oggi la scena si ripete: ByteDance, proprietaria di TikTok, ha stretto una partnership con ZTE per dare vita al Nubia M153, definito come il primo smartphone realmente agentico con AI integrata a livello di sistema operativo.

    Un prototipo pensato per mostrare potenza pura

    Il Nubia M153 è presentato come un prototipo ingegneristico, acquistabile solo online, con un prezzo fissato a 3.499 yuan (circa 494 dollari). Le specifiche tecniche mostrano un hardware di fascia alta:

    • Display LTPO OLED da 6,78 pollici con risoluzione 1264 x 2800
    • Quattro fotocamere da 50 MP, inclusa quella frontale
    • 16 GB di RAM e 512 GB di memoria interna
    • Snapdragon 8 Elite come SoC
    • Batteria da 6.000 mAh con ricarica wireless da 15W
    • Dimensioni pari a 163,12 x 77,04 x 8,52 mm

    Il dispositivo mostra dunque un equilibrio tra scheda tecnica premium e un prezzo relativamente accessibile per la categoria prototipale.

    Una AI che non assiste soltanto: agisce

    La vera novità è il modo in cui lo smartphone usa l’intelligenza artificiale. Il motore Doubao di ByteDance non è una semplice funzione aggiuntiva, ma parte integrante del sistema Android.
    Lo smartphone può:

    • prenotare ristoranti o acquistare biglietti navigando autonomamente tra app
    • modificare immagini eliminando elementi indesiderati
    • confrontare prezzi e acquistare prodotti dopo aver chiesto il consenso

    La particolarità è che Doubao non usa le API ufficiali delle app, ma lavora a livello di sistema interpretando lo schermo e simulando letteralmente le pressioni delle dita, interagendo con i pulsanti come farebbe un utente reale.

    Un approccio rivoluzionario, ma con rischi evidenti

    Questo tipo di integrazione genera però dubbi nel settore. Secondo Morgan Stanley, un’IA che agisce sopra il sistema operativo riduce il potere negoziale dei produttori nella filiera, rendendo difficile convincere partner hardware tradizionali a supportarne l’adozione.

    Forse è proprio per questo che ByteDance ha scelto ZTE, un marchio meno dominante rispetto ai principali player globali, per sperimentare la sua visione di AI phone.

    Se il Nubia M153 si rivelerà una curiosità tecnologica o l’inizio di una nuova categoria di smartphone agentici, lo scopriremo nei prossimi mesi. Ma una cosa è certa: la gara globale all’intelligenza artificiale mobile si è appena accesa.

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