Con Rise of Industry 2 ci troviamo immersi negli Stati Uniti degli anni ’80, un periodo storico caratterizzato da crescita economica, innovazione tecnologica e una spinta verso la globalizzazione che cambia per sempre le regole del mercato. Il titolo ci mette nei panni di un imprenditore ambizioso con un obiettivo chiaro: costruire un impero industriale partendo da zero e trasformarlo in un colosso capace di dominare i mercati locali e internazionali. Non si tratta di un semplice gestionale: qui ogni decisione, ogni investimento e ogni strategia possono determinare il successo o decretare la rovina.
Il gioco evolve rispetto al suo predecessore, abbandonando un approccio lineare per introdurre un sistema gestionale multilivello molto più complesso e realistico. Non ci limiteremo a costruire catene di montaggio, ma dovremo decidere quali settori sviluppare e come farli interagire tra loro. Potremo focalizzarci su un singolo ambito, come l’automotive o l’elettronica, oppure diversificare le attività investendo in aeronautica, viticoltura, estrazione mineraria, produzione di bevande, intrattenimento e molto altro. Questa libertà strategica amplia enormemente le possibilità, ma introduce anche rischi elevati: un calo della domanda o un investimento sbagliato possono compromettere anni di lavoro.
Uno dei punti di forza di Rise of Industry 2 è la varietà degli impianti e delle produzioni. Il gioco permette di costruire fabbriche specializzate, centrali elettriche, distillerie, birrifici, fattorie e stabilimenti tecnologici, producendo una gamma incredibilmente ampia di beni: console per videogiochi, televisori, batterie, whisky, birra, giocattoli, caramelle, macchine fotografiche e tanto altro. Ogni stabilimento va inserito in un ecosistema logistico efficiente, dove trasporti, approvvigionamenti ed energia devono essere gestiti con precisione per mantenere la produzione costante e redditizia.

La sfida non si ferma però alla costruzione: il cuore del gioco è sopravvivere alla concorrenza. Il mercato globale è dinamico e in continua evoluzione, obbligandoci a importare materie prime rare, stipulare accordi con fornitori internazionali e individuare nuovi sbocchi di esportazione. Potremo stringere alleanze strategiche con altri magnati, ottenere contratti esclusivi e sfruttare le fluttuazioni del mercato per massimizzare i profitti. Tuttavia, le scelte hanno conseguenze: competitori aggressivi e rivali senza scrupoli cercheranno costantemente di superarti.
La ricerca tecnologica è un altro elemento fondamentale. Investire nei laboratori permette di sbloccare innovazioni decisive: nuove tecnologie che migliorano la produttività, riducono i costi, aprono l’accesso a settori avanzati e offrono un vantaggio competitivo sostanziale. Decidere quando e dove investire diventa cruciale per rimanere un passo avanti rispetto agli avversari.

Anche la gestione delle relazioni gioca un ruolo importante. Dovremo negoziare con i governi locali, rispettare le richieste del consiglio di amministrazione, mantenere alto il morale dei dipendenti e investire nelle città per ottenere incentivi e finanziamenti. Sarà possibile assumere manager specializzati per delegare i compiti più complessi e concentrarsi sulle decisioni strategiche che guideranno l’azienda verso la leadership del settore.
Il titolo offre due modalità principali:
- Campagna: con 15 scenari unici, ognuno con obiettivi specifici che richiedono strategie mirate.
- Sandbox: perfetta per chi ama la libertà assoluta, senza limiti o vincoli, dove poter creare un impero industriale totalmente personalizzato.
Grazie a un gameplay profondo e sfaccettato, a una simulazione economica realistica e a un’ambientazione che cattura perfettamente lo spirito del capitalismo degli anni ’80, Rise of Industry 2 si impone come un titolo imperdibile per gli appassionati di gestionali complessi. Ogni contratto è un’opportunità, ogni investimento un rischio calcolato, ogni innovazione un passo verso il dominio globale.

Se ami le sfide strategiche, i sistemi economici complessi e sogni di costruire un impero industriale capace di segnare un’epoca, questo sequel rappresenta il banco di prova definitivo. Negli anni ’80, solo chi riesce ad anticipare il futuro diventa leggenda.