Il mostro sotto il vostro letto è reale e si chiama “ransomware”

Immaginate di alzarvi dal letto di prima mattina, pronti per affrontare a testa alta le sfide della giornata. Mentre il caffè si scalda, accendete il vostro computer portatile per effettuare i vostri controlli mattutini di rito: e-mail personali e di lavoro, notizie e siti meteo, Facebook, magari il vostro account Instagram o Pinterest. Ma quando accendete il PC, l’unica schermata che appare è una minaccia anonima raffigurata da un viso mostruoso.

Sullo schermo compare un messaggio: “I file del vostro computer sono stati criptati: le vostre foto, i vostri video, documenti ecc. Ma non preoccupatevi! Non li ho cancellati… non ancora. Avete 24 ore di tempo per pagare $150 in Bitcoins per ottenere la chiave di decriptaggio. Ogni ora cancellerò dei file: più il tempo passa e più file verranno cancellati.”

Provate a riavviare il PC, a scollegarlo e ricollegarlo all’alimentazione elettrica, a scollegarlo dalla wi-fi, ma niente da fare. Quella maledetta schermata di blocco e la sua minaccia ricompaiono ogni volta e non c’è modo di uscirne.

Iniziate a pensare di chiamare un amico un po’ più esperto di informatica per chiedergli aiuto. Cercate nella vostra memoria: quando avete fatto l’ultimo backup di quel portatile? E come diavolo si fa un pagamento Bitcoins? Deve esserci un’altra via d’uscita! Magari è solo uno scherzo molto elaborato? E se non potete recuperare nulla di quello che è salvato su quel computer?

Vi sentite in trappola, paralizzati, un po’ terrorizzati. Siete stati colpiti da un attacco ransomware e siete soltanto una delle sempre più numerose vittime di questa minaccia. Se non sapete come pagare questa estorsione — in genere qualche centinaia di dollari per consumatori, ma molte migliaia di dollari per le aziende — entro un intervallo di tempo specificato (generalmente un paio di giorni), l’aggressore getterà via la chiave di decriptaggio e voi non potrete mai più accedere ai vostri file.

Ransomware: la minaccia alla sicurezza informatica dalla più rapida diffusione nella storia

Se fino a pochi anni fa era completamente sconosciuta, questa nuova odiosa forma di malware è diventata velocemente la minaccia alla sicurezza informatica dalla più veloce diffusione nella storia. Nel 2015, i criminali online hanno utilizzato attacchi ransomware per estorcere ben 50 milioni di dollari USA alle loro vittime.

Entro la fine del 2016, l’FBI prevede che i gangster ransomware raccoglieranno la bellezza di un miliardo di dollari.

I truffatori stanno tessendo una vasta rete che mira a consumatori e aziende. Gli ospedali sono un target popolare, come l’Hollywood Presbyterian Medical Center in California, che è stato costretto a chiudere per una settimana da un attacco ransomware e ha pagato 17.000 dollari per ottenere le chiavi per decriptare i propri dischi rigidi e poter così ricominciare a operare.

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In Acronis, abbiamo visto un numero sempre maggiore di clienti cadere vittime di ransomware, da consumatori individuali a concessionarie di auto, imprese edili e studi legali. La crescente copertura mediatica del fenomeno dei ransomware non ha coinvolto solo la stampa IT, ma si è diffusa nel mondo: persino la rivista letteraria statunitense The Atlantic Magazine ha recentemente pubblicato un articolo sul ransomware.

Gli analisti e i fornitori IT concordano che la piaga dei ransomware diventerà di gran lunga peggiore per tutta una serie di motivi, ad esempio perché la maggior parte dei criminali online non ha nemmeno più bisogno di essere degli hacker o dei codificatori specializzati: possono semplicemente acquistare malware prefabbricati sul Dark Web.

Come combattere e prevenire i ransomware

La prospettiva di vedere qualcuno che conoscete subire un attacco ransomware sta diventando ogni giorno di più una certezza matematica. Per scoprire come un cliente Acronis è riuscito a sopravvivere ad un attacco ransomware con una minima interruzione della sua attività, scaricate questo caso di studio, “Ripristino dei vostri PC aziendali colpiti da ransomware”.

Il mostro ransomware sotto il vostro letto è reale. Fare finta che non ci sia, non lo farà scomparire, ma un backup efficace e strumenti di controllo efficienti possono impedirgli di distruggere per sempre preziosi dati aziendali e file personali.

 

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Giovanni Damiano

Giovanni Damiano

Ritengo che il sapere appartenga a tutti e debba essere condiviso liberamente. Appassionato di Gaming e Tecnologia, trascorro le giornate tra videogiochi, streaming e stesura articoli!